Fotovoltaico sul tetto: quando conviene di più?

In alcuni casi, l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto il passaggio all’energia solare può rivelarsi persino urgente, come ad esempio in quelle zone in cui il costo dell’energia è diventato molto oneroso (come, ad esempio, nel nord-est italiano) e lì dove la spesa per l’installazione può essere divisa in molti nuclei familiari.

In generale, i benefici dell’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto andrebbero valutati con grande attenzione soprattutto se:

  • il nostro stabile ha una buona esposizione alla luce solare: questo permetterà la massima efficienza e un assorbimento ancora più rapido dell’investimento iniziale;
  • siamo in una condizione di fabbisogno energetico elevato: non soltanto per il risparmio diretto che trarremo dall’installazione di un impianto fotovoltaico, ma anche per la possibilità di entrare noi stessi nel mercato energetico, rivendendo più energia al GSE;
  • operiamo o risiediamo in una zona in cui il costo dell’energia è particolarmente elevato: in questo caso, un impianto fotovoltaico avrà il duplice vantaggio di ammortizzare le nostre spese nell’immediato e di tenerci al riparo da futuri rincari del costo delle materie prime.

A conti fatti, l’installazione di un impianto solare può non essere la soluzione ideale solo in caso di mancanza di spazio sufficiente in rapporto al fabbisogno energetico. Come abbiamo visto in precedenza, però, anche questo limite sta scomparendo grazie alle innovazioni nel campo della produzione di celle fotovoltaiche.

Fotovoltaico sul tetto e normative: quando si può e quando no?

Un impianto fotovoltaico sul tetto di un’abitazione può coinvolgere, classicamente, due tipologie di stabili: condomini e villette o case indipendenti. Vediamo quali norme osservare per ciascun caso.

Condomini: impianto condominiale centralizzato

La scelta di dotare un intero condominio di un impianto fotovoltaico centralizzato da installare sul tetto è una delle più virtuose che si possano adottare. Questa soluzione permette, infatti, lo sfruttamento di aree generalmente abbastanza grandi da produrre molti kWh di energia, coprendo, a volte, fino al 100% del fabbisogno energetico dei nuclei familiari residenti e creando delle piccole comunità energeticamente autonome.

Le spese per l’installazione e la manutenzione sono spesso esigue perché divise tra i condomini interessati e un ulteriore plus è costituito dalla facilità di accesso agli incentivi statali per il passaggio a categorie energetiche più efficienti.

Per installare un impianto fotovoltaico centralizzato in un condominio, sono necessari pochi passaggi. Anzitutto, sarà necessario avanzare la proposta di installare l’impianto fotovoltaico durante un’assemblea condominiale e verbalizzare la discussione.

Qualora la proposta sia accolta almeno dal 50% dei condomini presenti o rappresentati all’assemblea, sarà possibile procedere.

La decisione, tuttavia, non potrà essere imposta ai condomini contrari all’installazione, i quali non saranno obbligati a sostenere le spese relative all’impianto ma, di contro, non potranno utilizzarlo e, di conseguenza, usufruire dei vantaggi e delle agevolazioni derivanti.

I costi dell’intero impianto saranno ripartiti tra coloro che hanno votato a favore dell’installazione e questi potranno beneficiare delle detrazioni fiscali offerte dallo Stato.

Nei casi che lo consentono, il condominio può decidere di installare sul tetto un impianto fotovoltaico con accumulo, opzione particolarmente consigliata in caso di metrature generose a disposizione. Questo permette di utilizzare l’energia prodotta anche durante le ore notturne senza doverla richiedere alla rete e generare un surplus che può essere rivenduto al gestore.

Condomini: impianto fotovoltaico singolo

Non è necessario, tuttavia, che l’intera assemblea di condominio deliberi a favore di un impianto centralizzato. Anche singoli condomini, infatti, possono avanzare richiesta per l’installazione di pannelli solari ad uso esclusivo sul solario comune.

Il riferimento più importante nonché il primo da tenere in considerazione, in questo senso, è l’articolo 1102 del Codice civile. Questa norma stabilisce che ciascun condomino può utilizzare gli spazi comuni, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri condomini di farne un uso simile.

La seconda norma rilevante è l’articolo 1122 bis (più precisamente ai commi 2 e 3) del Codice civile, che permette a ogni condomino di installare pannelli per la produzione di energia da fonti rinnovabili sul lastrico solare, a condizione che, qualora l’installazione comporti modifiche alle parti comuni, il condomino ne dia comunicazione all’amministratore, specificando il contenuto e le modalità di esecuzione degli interventi.

Il condomino che desidera installare un impianto fotovoltaico dovrà, dunque, presentare un progetto all’amministratore per consentirgli di effettuare tutti i controlli necessari a preservare le parti comuni, come previsto dall’articolo 1130, comma 1, numero 4 del Codice civile (Tribunale di Roma, Sez. V, Sentenza del 05/10/2021, n. 15430).

Se l’amministratore ritiene che il progetto possa danneggiare le parti comuni, può sottoporre la questione all’assemblea condominiale, che può imporre, tramite delibera adottata con la maggioranza degli intervenuti, specifiche cautele per tutelare il decoro architettonico, la stabilità e la sicurezza dell’edificio (Tribunale di Trapani, Sentenza del 21/03/2018, n. 337 e Tribunale di Milano, Sez. XIII, Sentenza del 02/03/2021, n. 1822).

Villette e case indipendenti

Questo tipo di abitazioni gode, generalmente, di maggiore libertà da un punto di vista normativo. L’investimento iniziale è di solito più oneroso, ma ha il vantaggio di una trafila burocratica molto più snella e, spesso, gode di un maggior numero di soluzioni tecniche.

Da un punto di vista normativo, il riferimento più recente è l’articolo 9 del Decreto Legge 17/2022 con cui si dispone che: l’installazione con qualunque modalità, anche nelle zone A degli strumenti urbanistici comunali, come individuate ai sensi del D.M. 1444/1968, di impianti solari fotovoltaici e termici su edifici, oppure su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici – ivi compresi strutture, manufatti ed edifici già esistenti all’interno dei comprensori sciistici – non è subordinata all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati, inclusi quelli previsti dal D. Leg.vo 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio).

Ne consegue che i proprietari di villette e case indipendenti, non sono vincolati da restrizioni particolari e possano valutare molte opzioni di installazione a seconda del proprio fabbisogno energetico.

Installare un impianto fotovoltaico sul tetto di immobili di pregio o in centri storici

Immobili di pregio o di interesse storico costituiscono casi molto particolari e seguono, di conseguenza, normative specifiche. Le regolamentazioni variano a seconda del singolo immobile, del suo status nonché del comune nel quale è ubicato. In quest’ottica, avvalersi dell’aiuto di esperti come Sinergas, che conoscano precisamente aspetti normativi e tecnici della zona, è l’unica strada per un risultato eccellente.

A questa occorrenza, più rara e delicata, si affianca un’altra molto più ricorrente: la decisione di installare pannelli fotovoltaici su palazzi e abitazioni del centro storico. Questa opzione è particolarmente frequente nelle nostre città, in cui il valore urbanistico, architettonico e storico degli edifici è parte integrante dell’identità culturale del nostro paese.

Sotto questo aspetto, tuttavia, il Decreto Legge 17/2022, anche noto come “decreto bollette”, ha semplificato notevolmente la trafila, di fatto equiparando gli impianti fotovoltaici e solari termici a interventi di manutenzione ordinaria.

Questa misura consente l’installazione di impianti fotovoltaici in edilizia libera anche all’interno dei centri storici, purché si trovino in zone prive di vincoli. Non sono, pertanto, richiesti permessi, autorizzazioni o altri atti amministrativi e questo vale anche per le pertinenze degli edifici (ad esempio giardini, terrazzi e cantine). Questa possibilità, tuttavia, si applica esclusivamente al montaggio dei pannelli solari sui tetti e nella misura in cui sia possibile nasconderli alla vista dall’esterno o non confliggano con i dettami architettonici o urbanistici del comune di riferimento.

Impianto fotovoltaico sul tetto: le agevolazioni al 2025

Il Bonus Ristrutturazione 50%

La nuova legge di Bilancio approvata alla fine del 2024 ha confermato l’aliquota del 50 % della detrazione per le spese sostenute, per la realizzazione di impianti fotovoltaici e di sistemi di accumulo, entro il 31/12/2025 per le sole abitazioni principali a patto che il richiedente possegga un diritto reale sull’immobile oggetto di intervento.

Negli altri casi infatti, tale aliquota scenderà al 36 %.

Il beneficiario potrà usufruire della suddetta detrazione nei 10 anni successivi.

Dal 1 gennaio 2026, salvo nuove modifiche, anche per i proprietari di prime case la detrazione scenderà al 36 %.

I Nuovi Bonus per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)

A partire dall’8 Aprile 2024 è stato introdotto un nuovo capitolo di agevolazioni denominato “Decreto CER”. Questo decreto prevede contributi a fondo perduto per quelle Comunità Energetiche Rinnovabili costituite nei comuni con meno di 5.000 abitanti, oltre a tariffe incentivanti su tutto il territorio nazionale.

 

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