Ora solare, ora legale: perché si fa il cambio dell’ora due volte all’anno?

Ti è mai capitato di chiederti, all’avvicinarsi della notte in cui si verifica il cambio dell’ora, se stavolta potrai dormire di più o dovrai rinunciare a un’ora di sonno?

Questo fenomeno, che due volte all’anno sposta in avanti o indietro l’orario, è noto come “cambio dell’ora legale“. Ma perché lo facciamo? Andiamo a scoprirlo insieme.

Dall’antichità ai giorni nostri: una breve storia

Nel mondo agricolo, le attività umane erano allineate con i cicli naturali del sole, ma la misurazione del tempo non era precisa e standardizzata come oggi. Il problema sarebbe stato affrontato solo con la rivoluzione industriale e l’invenzione delle ferrovie.

Pare che l’idea di spostare le lancette dell’orologio per sfruttare meglio la luce del sole venne per primo a Benjamin Franklin nel XVIII secolo, ma fu solo all’inizio del Novecento che si iniziò a promuovere attivamente l’idea, sottolineando i benefici in termini di risparmio energetico e miglioramento della qualità della vita.

La prima adozione ufficiale dell’ora legale su larga scala avvenne durante la Prima guerra mondiale. Molti paesi, tra cui la Gran Bretagna e la Germania, introdussero l’ora legale per risparmiare energia e ottimizzare le risorse durante il conflitto.

In Italia, l’ora legale fu adottata per la prima volta nel 1916, sempre a causa della guerra, e il suo utilizzo fu ufficializzato definitivamente nel 1965.

Perché il cambio dell’ora? Il mito del risparmio energetico

La motivazione più comunemente citata per giustificare il cambio dell’ora è il risparmio energetico. L’idea è semplice: spostando le lancette in avanti in primavera, si ha un’ora di luce in più la sera, riducendo così il consumo di energia elettrica per l’illuminazione artificiale.

Ma questa teoria è davvero così solida? Le opinioni sulla reale efficacia di questa misura sono molto divergenti. Alcuni studi sostengono che il risparmio energetico ottenuto grazie all’ora legale sia minimo e che i benefici siano controbilanciati da altri fattori, come l’aumento del consumo di energia per il raffreddamento degli ambienti durante le ore più calde. Altri studi, invece, evidenziano un risparmio energetico significativo, soprattutto nei settori industriale e commerciale.

Negli ultimi anni, alcuni paesi come l’Argentina, il Messico e alcuni stati di Canada e Stati Uniti hanno deciso di abbandonare il cambio dell’ora ritenendo che i benefici in termini di risparmio energetico siano minimi e che i costi in termini di salute e benessere siano troppo elevati. Anche presso il Parlamento europeo è stata approvata una direttiva provvisoria per l’abolizione dell’ora legale, ma per il momento non è ancora una direttiva definitiva.

L’impatto sulla salute del cambio dell’ora

Il cambio dell’ora ha un impatto diretto sulla nostra salute. I ritmi circadiani, ovvero il nostro orologio biologico interno, regolano una miriade di funzioni corporee,dal sonno alla digestione. Spostare le lancette di un’ora in avanti o indietro è simile a prendere un volo intercontinentale e a subire un jet lag.

Le conseguenze di questo sbalzo orario possono essere diverse:

  • disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni, sonnolenza diurna;
  • riduzione della produttività: minor concentrazione, maggiore irritabilità e difficoltà a svolgere le attività quotidiane;
  • problemi gastrointestinali: alterazioni dell’appetito e disturbi digestivi;
  • aumento del rischio di infortuni: maggiore stanchezza e minor reattività possono aumentare il rischio di incidenti, soprattutto sul lavoro.

Continueremo a cambiare l’ora in futuro?

Il cambio dell’ora è un tema complesso e controverso, che coinvolge aspetti scientifici, economici e sociali. Sebbene l’obiettivo iniziale fosse quello di risparmiare energia, gli effetti sulla nostra salute e sul nostro benessere sono tutt’altro che trascurabili.

In attesa di una decisione definitiva, possiamo minimizzare i disagi che ne derivano.

Il cambio dell’ora può scombinare i nostri ritmi circadiani e causare disturbi del sonno. Per affrontare queste fasi dell’anno è bene seguire alcuni semplici ma efficaci consigli:

  • esposizione alla luce naturale: al mattino, cerca di esporti alla luce del sole il più possibile per sincronizzare il tuo orologio biologico;
  • routine regolare: mantieni orari regolari per coricarti e svegliarti, anche nei giorni successivi al cambio dell’ora;
  • ambiente rilassante: crea un ambiente favorevole al sonno nella tua camera da letto: buio, fresco e silenzioso;
  • evita stimolanti: riduci il consumo di caffeina e nicotina, soprattutto nelle ore serali;
  • attività fisica: fai attività fisica regolarmente, ma evita allenamenti intensi nelle ore serali;
  • cena leggera: evita pasti abbondanti e pesanti prima di andare a dormire.

Con un po’ di pazienza e seguendo questi semplici consigli, riuscirai a ristabilire il tuo ritmo sonno-veglia e affrontare al meglio il cambio dell’ora.

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