L’umidità in casa è quel valore che spesso viene sottovalutato o persino ignorato, ma che invece ha una sua importanza specifica nel determinare un ambiente salubre e confortevole. Un livello di umidità ottimale in casa è fondamentale per prevenire problemi come la formazione di muffe, l’insorgere di allergie e il deterioramento delle strutture.
In questo articolo, scopriremo qual è l’umidità ideale per la casa, quali sono le conseguenze di un’umidità eccessiva o insufficiente e come mantenere un ambiente sano e confortevole.
Che cos’è l’umidità e come riconoscerla
Per umidità si intende il quantitativo di acqua o vapore acqueo presente nell’atmosfera. Le cause della formazione di umidità eccessiva in un immobile possono essere molteplici, sia di derivazione strutturale che di abitudini scorrette di chi vive gli ambienti.
Specialmente in locali domestici, è sconsigliabile avere troppa o troppo poca umidità, perché la conseguente proliferazione di muffe e batteri può danneggiare significativamente sia l’immobile che soprattutto la salute di chi ci vive, provocando seri problemi respiratori.
Tra i danni che possono insorgere a causa di una non ottimale umidità in casa, i principali sono:
- muffe: un’umidità eccessiva favorisce la crescita di muffe, che possono causare problemi respiratori, allergie e danni alle strutture;
- acari della polvere: un ambiente umido è l’habitat ideale per gli acari della polvere, responsabili di molte allergie;
- condensa: l’umidità in eccesso può causare condensa sulle pareti, sui vetri e sugli oggetti, favorendo la formazione di muffe e macchie;
- disagi e fastidi: un’umidità troppo bassa può causare secchezza delle mucose, irritazione agli occhi e pelle secca.
I segnali per riconoscere un ambiente decisamente troppo umido possono essere:
- la presenza di condensa sui vetri delle finestre, specialmente nelle prime ore del mattino;
- l’odore persistente di muffa;
- le pareti fredde e umide al tatto;
- le macchie di muffa visibili sulle superfici.
Per questo, oltre alla temperatura, è bene conoscere e regolare i livelli di umidità.
Il livello di umidità ottimale in casa
Sono diversi i fattori che regolano un livello di umidità ottimale in casa. Di base, bisogna considerare la temperatura raggiungibile e il potenziale delle vie di aerazione dei locali interessati.
Generalmente il valore di umidità ottimale in casa si aggira:
● tra il 40 e il 50% nelle stagioni più fredde dell’anno;
● tra il 50 e il 60% nelle stagioni più calde.
Superando in difetto o in eccesso queste percentuali consigliate, si aumenta il rischio di proliferazione di muffe, lieviti e allergeni, cause di danni strutturali e per la salute personale.
Non tutte le zone domestiche richiedono un medesimo livello di umidità. Vediamo allora come comportarsi ambiente per ambiente.
Condizione ottimale nella zona giorno
Se nella zona giorno la temperatura si aggira tra i 20° e i 22°, il livello di umidità dovrebbe essere regolato intorno al 40%.
Questa condizione però è più difficilmente rispettata nelle stagioni fredde, cioè quando si tende ad alzare anche ben oltre i limiti consigliati di riscaldamento. In questo caso l’aria si secca facilmente, perciò è buona pratica fare ricorso a umidificatori da appendere ai caloriferi, così da ottimizzare il livello di acqua nell’atmosfera.
Umidità di bagno e cucina
Bagno e cucina sono gli ambienti maggiormente predisposti alla formazione di vapore, principale causa di condense e muffe. Tra cottura, lavaggio e igiene personale, in queste stanze l’acqua è molto presente, ed è per questo che il tasso di umidità risulta maggiore rispetto alle altre zone della casa.
Per bilanciare, è buona norma tenere una temperatura tra i 18° e i 19° in cucina, e in bagno non superare i 24°. Anche arieggiare gli ambienti dopo aver cucinato o aver fatto una doccia calda contribuisce a ridurre il rischio di condense e muffe.
I livelli ideali nella camera da letto
Un’aria salubre è fondamentale per riposare bene e per questo bisogna regolare con attenzione il microclima della camera da letto.
Impostare la temperatura intorno ai 16 – 18° consente al corpo di rilassarsi meglio, attivando il metabolismo e conciliando il sonno. Perciò il valore di umidità ideale deve aggirarsi tra il 40 e il 55%. Andando oltre il limite i rischi sono sudorazione eccessiva, secchezza della cute e delle vie respiratorie, interruzione frequente del sonno.
Come bilanciare umidità e temperatura
Con questo articolo abbiamo spiegato che per vivere in un ambiente confortevole è fondamentale avere un buon rapporto temperatura – umidità, che ci sono parametri entro cui stare per evitare muffe e condense, e che ogni zona della casa ha un suo microclima ottimale.
Ma dopo aver compreso le necessità della nostra abitazione, cosa bisogna fare per regolare i giusti livelli di umidità?
- Intervenire sulla struttura isolando l’immobile è sicuramente una prima scelta consigliata.
- In alternativa, o in combinazione, torna utile dotarsi di umidificatori o deumidificatori, strumenti per regolare gli ambienti alle condizioni di umidità ideali.
- Se invece cerchi una soluzione avanzata, opta per un condizionatore evoluto con cui bilanciare sia la temperatura che il tasso di umidità in base alle tue esigenze.
Non sottovalutare l’importanza di un buon bilanciamento tra umidità e temperatura, perché anche la qualità dell’aria della tua abitazione fa la differenza sul benessere. Per avere consigli e informazioni in più sulle ultime novità per vivere al meglio la tua abitazione o lo spazio di lavoro, scopri il nostro Magazine ed esplora le nostre soluzioni e offerte di fornitura luce e gas che possono rispondere alle tue esigenze.